ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO QUATTORDICESIMO. LETTO E CAPITO?
UTILE,PER VERIFICARE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE,PER OGNI BRANO DI SEGUITO PROPOSTO,A DUE DOMANDE:
1) SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),
2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).
CORAGGIO,PROVARE NON COSTA...E SEMPRE TESTO DEL ROMANZO SOTTOMANO.
Per ogni brano del capitoloXIV de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.
Cap.XIV,r.12
....e,come per provare,andavano urtacchiando e pigiando quella povera porta,ch'era stata di nuovo appuntellata alla meglio.
Cap.XIV,r.19.
...era come quella nuvolaglia che talvolta rimane sparsa,e gira per l'azzurro del cielo,dopo una burrasca;e fa dire a chi guarda in su:questo tempo non è rimesso bene.
Cap.XIV,r.25.
..."non abbiate paura,che non l'ammazzeranno:il lupo non mangia la carne del lupo."
Cap.XIV,r.59.
"Pur troppo," disse una voce. [Una riga prima,c'è uno dei pochi passi,il cui significato mi sfugge;lo propongo per chi voglia spiegarmelo: che par che gli s'abbia a rifare il resto?]
Cap.XIV,r.63
"....Dunque mi dicano un poco,signori miei se hanno mai visto uno di questi col muso all'inferriata..."
Cap.XIV,r.73.
"...ma non se ne fa nulla,perché c'è una lega.Dunque bisogna romperla;......"
Cap.XIV,r.89.
"...E poi,anche loro,se fanno le gride,devono aver piacere che s'ubbidisca: che è anche un disprezzo,un pitaffio col loro nome ,contarlo per nulla.E se i prepotenti non vogliono abbassar la testa,e fanno il pazzo,siam qui noi ad aiutarlo,come s'è fatto oggi.Non dico che deva andar lui in giro,in carrozza,ad acchiappar tutti i birboni,prepotenti e tiranni: sì; ci vorrebbe l'arca di Noè. Bisogna che lui comandi a chi tocca,e non solamente in Milano,ma per tutto,che faccian le cose conforme dicon le gride;e formare un buon processo addosso a tutti quelli che hanno commesso di quelle bricconerie;..."
Cap.XIV,r.153.
Si vedevano anche correre berlinghe,reali e parpagliole,che,se avessero potuto parlare,avrebbero detto probabilmente:-noi eravamo stamattina nella ciotola di in fornaio,o nelle tasche di qualche spettatore del tumulto,che tutti'intento a vedere come andassero gli affari pubblici,si dimenticava di vigilar le sue faccendole private.-
Cap.XIV,r.193.
"A buon mercato?"disse Renzo:"gratis et amore."
Cap.XIV,r.223.
"Io fo il mio dovere,"disse l'oste,guardando in viso alla guida:"noi siamo obbligati a render conto di tutte le persone che vengono ad alloggiar da noi....."
Cap.XIV,r.232.
"Dico davvero,"disse l'oste,sempre guardando il muto compagno di Renzo;e,andato di nuovo al banco,ne levò dalla cassetta un gran foglio,un proprio esemplare della grida; e venne a spiegarlo davanti agli occhi di Renzo.
Cap.XIV,r.239.
"La conosco quell'arme;so cosa vuol dire quella faccia d'ariano,con la corda al collo."(In cima alle gride si metteva allora l'arme del governatore;e in quella di don Gonzalo Fernandez de Cordova spiccava un re moro incatenato per la gola.)"Vuol dire,quella faccia:comanda chi può,e ubbidisce chi vuole..."
CONTINUA CON ALTRI BRANI DEL CAPITOLO QUATTORDICESIMO.