venerdì 1 gennaio 2016

MACHIAVELLI.Macula avelli 54 De Sanctis.

Altri brani tratti da "Storia della etc." di Francesco De Sanctis,su Machiavelli.

           ".....     Ne' Discorsi ci è maggiore vita intellettuale.

L'intelletto si stacca da' fatti,e vi torna per attingervi lena e ispirazione.
I fatti sono il punto fermo intorno a cui gira.
Narra breve,come chi ricordi quello che tutti sanno ed ha fretta di uscirne. Ma,appena finito il racconto, comincia il discorso.
L'intelletto,come rinvigorito a quella fonte,se ne spicca tutto pieno di ispirazioni originali, sorpreso e contento insieme.
Senti lì il piacere di quell'esercizio intellettuale e di quella originalità, di quel dir cose che a' volgari sembrano paradossi.
Quei pensieri sono come una schiera ben serrata,dove non penetra niente dal di fuori a turbarvi l'ordine.
Non è una mente agitata nel calore della produzione,tra quel flutto d'immaginazioni e di emozioni che ti annunzia la fermentazione,come avviene talora anche a' più grandi pensatori.

E' l'intelletto pieno di gioventù e di freschezza,tranquillo nella sua forza e in sospetto di tutto ciò che non è lui.
Digressioni,immagini,effetti,paragoni,giri viziosi,perplessità di posizioni: tutto è sbandito in queste serie disciplinate d'idee,mobili e generative,venute fuori da un vigor d'analisi insolito e legate da una logica inflessibile.Tutto è profondo,ed è così chiaro e semplice che ti par superficiale.
[  QUESTO IL RESOCONTO DI DE SANCTIS SU  I  DISCORSI SOPRA LA PRIMA DECA.  BELLO FORSE ,MA RIVOLTO A UNA ELITE CHE PRESUPPONE LA LETTURA PREVENTIVA DELL'OPERA. NOI PRIMA DI LEGGERE DE SANCTIS DOBBIAMO DOCUMENTARCI SU WIKI O ALTRI LUOGHI OVE SIA IL TESTO O IL SUNTO DELL'OPERA DI MACHIAVELLI].

Il fondamento dei Discorsi è questo: che gli uomini " non sanno essere in tutto buoni né in tutto tristi", e perciò non hanno tempra logica,non hanno virtù. Hanno velleità, non hanno volontà.

Sicché negli scopi gli uomini sono infiniti,e ne' mezzi sono perplessi e incerti.

Quello che degli individui,si può dire anche dell'uomo collettivo,nella società non ci è in fondo che due classi: gli "abbienti "e i " non abbienti ", i ricchi e i poveri.

E la storia non è se non l'eterna lotta tra chi ha e chi non ha. Gli ordini politici sono mezzi di equilibrio tra le classi.E sono liberi quando hanno a fondamento " l'equalita' ". Perciò libertà non può essere dove sono " gentiluomini" o classi privilegiate.

Poiché il carattere umano ha questa base comune,che i desideri o appetiti sono infiniti,e debole ed esitante è la virtù di conseguirli,hai disproporzione tra lo scopo e i mezzi; onde nascono le oscillazioni e i disordini della storia.

Il cuore dell'uomo si ingrandisce col cervello. Più uno sa e più uno osa. Quando la tempra è fiacca, di' pure che l'intelletto è oscuro. L'uomo allora non sa quello che vuole,tirato in qua e in là dalla sua immaginazione e dalle sue passioni,com'è proprio del volgo..."

Ciao ambragiarox.

Continua,con altri post di De Sanctis su Machiavelli.

6 commenti:

  1. Che lucida analisi sulle masse e sul compito della politica che deve garantire la libertà attraverso " l'equalita'".
    I classici per capire i mali del presente.

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  2. A me piace la spiegazione sintetica della vita dei popoli: in essi ci sono solo due classi gli abbienti e i non abbienti.Nunc et semper.

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  3. SEGUIRE L'AVVERTENZA DEL POST.
    SENZA TESTO DEI "DISCORSI SOPRA LA PRIMA DECA",non si capira' mai appieno quel che De Sanctis vuol comunicare.

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    1. Buono e santo e poco faticoso,cosultare www discorsi sopra la prima deca wiki sezione struttura dell'opera.
      O lemarancio macula avelli 24 e seguenti.

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  4. Certo che M. autore dei Discorsi é elogiato da De Sanctis e molto..E presuppone il critico che il lettore sappia il contenuto dell'opera.
    Poi però De Sanctis si impietosisce e con una frase ti spiega il senso dell'opera.E la spiegazione rimane impressa per sempre:l'uomo comune, la massa insomma non sa esser del tutto buona o del tutto malvagia.E tutta la Storia Umana, si dipana da lì.

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    1. Gli uomini per Machiavelli(secondo De Sanctis) o sono ricchi o sono poveri. Tutti però hanno un tratto in comune: desideri sfrenati. Molti non hanno la virtu' per realizzarli. Da lì nascono le innegabili oscillazioni e gli inevitabili disordini della storia.

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