giovedì 28 gennaio 2016

MARCO AURELIO.Ouerou uos 17.

Brani tratti dai Pensieri di Marco Aurelio,libro VI, pensieri 47,48,49. 

Testo greco e note. Segue traduzione.


47.  Pensa continuamente agli uomini di ogni genere,di ogni professione  e di ogni razza che sono morti,in modo che il tuo pensiero risalga indietro fino a Filistione,a Febo,a Origanione. 

Passa ora alle altre generazioni: noi pure dovremo andare a finire là dove sono finiti tanti valenti oratori,tanti insigni filosofi come Eraclito,come Pitagora,come Socrate,e prima di loro tanti eroi,e dopo, tanti condottieri,tanti tiranni; e oltre a costoro Eudosso, Ipparco,Archimede e altri ingegni acuti,magnanimi,laboriosi,industriosi,alteri,spregiatori della stessa vita umana,mortale ed effimera,come Menippo e tutti quelli simili a lui. 

Pensa che tutti costoro giacciono morti da tempo. Ebbene,che c'è di terribile in questo per loro? E che c'è di terribile per quelli dei quali non si conserva neppure il nome? Qui,sulla Terra,una sola cosa ha valore: trascorrere tutta la vita nella verità e nella giustizia pur trattando con indulgenza i bugiardi e gli ingiusti.



48.  Quando vuoi rallegrarti,pensa alle qualità in cui eccellono coloro che vivono con te: per esempio all'operosità di questo,alla modestia di quello, alla generosità di quell'altro,e cosi' via. Nulla,infatti, rallegra tanto quanto le immagini delle virtù che rifulgono nella condotta di coloro che vivono accanto a noi e si mostrano ai nostri occhi tutte quante insieme per quanto è possibile. Bisogna anche perciò averle a portata di mano.



49.  Te la prendi forse perché pesi solo tante libbre e non trecento? E allora dovresti  forse anche affliggerti perché sei destinato a vivere un certo numero di anni e non di più? Come,infatti, sei contento della quantità di materia che ti è stata assegnata,così devi esserlo anche del tempo.



Ciao ambragiarox.

17 commenti:

  1. La natura destina a noi sia la materia di cui siamo fatti,sia il nostro tempo. Non possiamo lamentarci o non accettare la materia e il tempo che abbiamo ricevuto. Quelli sono e quelli ci teniamo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me è piaciuto il passo in cui si esorta a vivere nella verità e nella giustizia,e,fatto questo,trattare con indulgenza bugiardi e ingiusti.

      Elimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Pensiero 48:Vuoi stare allegro e di buon umore? Pensa ai pregi che ha chi ti circonda! Belloooo!

    RispondiElimina
  4. Pensiero 47:traduzione aderente al testo greco,"Pensa continuamente a quanti uomini di quanti mestieri e di quante etnie sono morti",con i genitivi di qualita' che non vengon messi in evidenza nella traduzione del post.

    RispondiElimina
  5. 47:oste katienai touto:sicche' questa cosa(pensiero) giunga fino a....

    RispondiElimina
  6. 47,dopo opou e' sottinteso un aoristo o un perfetto indicativi di metaballo,ossia " dove sonoandatiafinire"...

    RispondiElimina
  7. Il resto di 47 è facilmente traducibile con il testo italiano del post,che è aderente al greco.

    RispondiElimina
  8. 48: os oion te sumpiptonta,ossia: per quanto possibile presentantesi insieme(allusione alle virtù di chi ci circonda).

    RispondiElimina
  9. 48: dio' kai prokeira auta' ekteon: perciò bisogna avere esse(aggettivo verbale facente funzione di perifrastica passiva) a portata di mano ( prokeira,con incluso keir,mano).

    RispondiElimina
  10. 48:ektos con lo spirito sulla epsilon:agg.verbale di Dio.
    senza spirito,preposizione che significa "fuori".

    RispondiElimina
  11. 48 meti: per non dire che,in questo caso.

    RispondiElimina
  12. Tes ousias oson aforistai:quanto di è stato ritagliato di essenza,di materia?(no!).

    RispondiElimina
  13. Certo che il lessico di Marco è particolarmente impegnativo.
    Vai,Vaio!

    RispondiElimina