venerdì 1 gennaio 2016

MACHIAVELLI.Macula avelli 56 De Sanctis.

Altri brani da " Storia della etc." di Francesco De Sanctis,su Machiavelli.

                  Quando Machiavelli scriveva il Principe,l'Italia si trastullava ne' romanzi e nelle novelle,con lo straniero in casa.
Era il popolo meno serio del mondo e meno disciplinato. La tempra era rotta.
Tutti volevano cacciare lo straniero,a tutti " puzzava il barbaro dominio"; ma erano velleità.

E si comprende come il Machiavelli miri principalmente a ristorare la tempra,attaccando il male nella sua radice. Senza tempra,moralità, religione,libertà, virtù sono frasi.
Al contrario,quando la tempra si rifà, si rifà tutto l'altro.
E Machiavelli glorifica la tempra anche nel male.
Innanzi a lui è più uomo Cesare Borgia,intelletto chiaro e animo fermo,ancorché destituito d'ogni senso morale, che il buon Pier Soderini,cima di galantuomo,ma " anima sciocca", che per la sua incapacità e la sua fiacchezza perdette la repubblica di Firenze.

Lo spirito italiano adunque da una parte metteva in caricatura il medio evo come un gioco disordinato di forze,e dall'altra gittava la base di una nuova età su questo principio virile: che la forza è intelligenza,serietà di scopo e di mezzi.
Ciò che l'Italia distruggeva,ciò che creava,rivelava una potenza intellettuale,che precorreva l'Europa di un secolo.
Ma in Italia ci era l'intelligenza e non ci era la forza.

Il frizzo era l'attestato della loro superiorità  intellettuale( degli Italiani) e della loro decadenza morale.
Mancava non la forza fisica e non il coraggio che ne è la conseguenza,ma la forza morale, che ci tenga stretti intorno ad una idea e risoluti a vivere e a morire per quella.

Certo non è ufficio grato dire dolorose verità al proprio paese,ma è un dovere di cui l'illustre uomo Machiavelli sente tutta la grandezza:   " Chi nasce in Italia o in Grecia,e non sia divenuto in Italia oltramontano e in Grecia  turco,ha ragione di biasimare i tempi suoi."

Per lui è questo una sacra missione,un atto di patriottismo.
Il suo sguardo abbraccia tutta la storia del mondo.Vede tanta gloria in Assiria,in Media,in Persia,in Grecia,in Italia e Roma.
Celebra il regno de' Franchi,il regno de' turchi,quello del soldano, e le gesta della " setta saracina", e le virtù de' popoli della Magna al tempo suo.

LO  SPIRITO UMANO, IMMUTABILE ED IMMORTALE, passa di gente in gente e vi mostra la sua virtù.
E quando gitta l'occhio sull'Italia,il paragone lo strazia.
Le sue più belle pagine storiche sono dove narra la decadenza di Genova,di Venezia,di altre città italiane,in tanto fiorire degli stati europei.
Non adulare il suo paese,ma dirgli il vero,fargli sentire la propria decadenza,perché ne abbia vergogna e stimolo,descrivere la malattia e notare i rimedi,gli pare ufficio d'uomo dabbene.
Questo sentimento del dovere dà alle sue parole una grande elevatezza morale:

" Se la virtù che allora regnava e il vizio che ora regna non fussero più chiari che il sole, andrei col parlare più rattenuto. Ma,essendo la cosa si' manifesta che ciascuno la vede,sarò animoso in dire manifestamente quello che intendero' di quelli e di questi tempi,acciocché gli animi de' giovani,che questi miei scritti leggeranno,possano fuggire questi e prepararsi ad imitare quelli...Perché gli è ufficio d'uomo buono quel bene,che per la malignità de' tempi e della fortuna tu non hai potuto operare,insegnarlo ad altri,acciocché, sendone molti capaci,alcuno di quelli più amati dal cielo possa operarlo."

Del papato tutti sanno quello che ha scritto nel capitolo XI del Principe. Né è più indulgente con gli attuali principi italiani:
" Questi nostri principi,che erano stati molti anni nel principato loro, per averlo di poi perso non accusino la fortuna,ma l'ignavia loro; perché, non avendo mai ne' tempi quieti pensato che possano mutarsi...quando poi vennero i tempi avversi,pensarono a fuggirsi e non a difendersi..."

Ciao ambragiarox.

CONTINUA CON ALTRI POST,TRATTI DA "STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA" di F. De Sanctis.

10 commenti:

  1. "Se la virtù che allora ragnava e il vizio che ora regna..." citazione di De Sanctis dai Discorsi,libro primo capitolo LX.

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  2. Machiavelli definisce l'italiano come il popolo meno disciplinato e meno serio del mondo,e insegna anche cosa un italiano serio,in quel mondo,possa fare. Magistrale,nunc et semper.

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  3. A me piace anche la spiegazione di De Sanctis su cosa sia per Machiavelli il concetto di "tempra".Anche questo magistrale.

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Machiavelli definisce l'italiano come il popolo meno disciplinato e meno serio del mondo,e insegna anche cosa un italiano serio,in quel mondo,possa fare. Magistrale,nunc et semper.

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  6. Machiavelli definisce l'italiano come il popolo meno disciplinato e meno serio del mondo,e insegna anche cosa un italiano serio,in quel mondo,possa fare. Magistrale,nunc et semper.

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  7. Una divinità Machiavelli la individua,secondo De Sanctis: lo spirito umano,IMMUTABILE ED IMMORTALE.
    Questo Dio che permette di prevedere tutta la storia umana,fa camminare la STORIA,passando di popolo in popolo.

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  8. Per me questo post è fondamentale per capire Machiavelli e per dimostrare che De Sanctis è il miglior critico dell'opera del Segretario Fiorentino.

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  9. Parola chiave di questo post è Tempra.
    Leggerne la spiegazione e molta parte del Principe avrà una sua chiarezza e giustificazione.

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  10. L'ultimo brano di M. citato nel post, é tratto dal capitolo XXIV del Principe.

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