domenica 3 gennaio 2016

MACHIAVELLI .Macula avelli 59 De Sanctis.

Altri brani tratti da " Storia della etc." di Francesco De Sanctis,su Machiavelli.

        ".......   Da questo profondo ed originale talento di osservazione,da questo spirito ironico uscì la Mandragola: l'alto riso nel quale finirono le sue illusioni e i suoi disinganni.

Machiavelli concepisce la commedia come ha concepito la storia.

Il suo mondo comico è un gioco di forze,dotate ciascuna di qualità proprie,che debbono condurre inevitabilmente al tale risultato.
L'interesse perciò è tutto nei caratteri e nel loro sviluppo.
Il protagonista è il solito marito sciocco. Il suo Calandrino o Calandro è il dottor Nicia,uomo istrutto e che sa di latino,gabbato facilmente da uomini,che hanno minor dottrina di lui ma più pratica del mondo.
Ci è già qui un concetto assai più profondo che non è in Calandro: si sente il gran pensatore.[ La Calandra,cui si accenna era una commedia di intreccio,scritta a più mani, e attribuita come autore unico al Cardinal di Bibbiena; alla realizzazione in scena prese parte anche il Castiglione; fu rappresentata in pompa magna a Roma e Urbino,aveva intermezzi musicali e scenografici,e si ispirava a vicende ritratte in Plauto e Boccaccio].

Come Machiavelli ha potuto esercitare il suo ingegno a scriver commedie?

               Scusatelo con questo: che si ingegna
               Con questi van pensieri
               Fare il suo tristo tempo più soave,
               Perché altrove non ave
               Dove voltare il viso;
               Ché gli è stato interciso
                Mostrar con altre imprese altre virtue,
                Non sendo premio alle fatiche sue.

Cattivi versi ma strazianti.

Il suo riso è frutto di malinconia. Mentre Carlo VIII correva l'Italia, Pietro de' Medici e Federigo d'Aragona si scrivevano i loro intrighi d'amore; il cardinale da Bibbiena(" assassinato d'amore") e il Bembo esalavano in lettere i loro sospiri,e l'uno scrivea gli Asolani e l'altro la Calandra; e Machiavelli parlava al deserto,ammonendo,consigliando; e non udito e non curato,fece come gli altri: scrisse commedie,ed ebbe l'onore di far ridere molto il papa e i cardinali.

L'interesse è tutto intorno al dottor Nicia,il marito sciocco,sì sciocco che diviene istrumento inconsapevole dell'innamorato e lo conduce lui stesso al letto nuziale.
L'autore,molto sobrio intorno alle figure accessorie,concentra il suo spirito comico attorno a costui e lo situa ne' modi più acconci a metterlo in lume. La sua semplicità è accompagnata con tanta presunzione di saviezza e con tanta sicurezza di condotta,che l'effetto comico se ne accresce. E Ligurio non solo lo gabba,ma ci si spassa,e gli tiene sempre la candela sul viso per farlo ben vedere agli spettatori.
Nelle ultime scene ci è una forza e originalità comica che ha pochi riscontri nel teatro antico e moderno.

Ciao ambragiarox.

Continua con altri brani tratti da "Storia della  Letteratura Italiana" di Francesco De Sanctis.

3 commenti:

  1. Inascoltato sul piano politico,Machiavelli si dà al teatro comico. Il suo far ridere papa e cardinali è l'unico modo per essere considerato. Ma la realtà politica non la voleva cambiare nessuno.

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  2. E per De Sanctis il riso di Machiavelli è il frutto della sua MALINCONIA.
    Bella e interessante la schiera di personaggi storici che il critico mette sullo sfondo del tempo in cui M. scriveva la Mandragola.
    Se si conoscono le loro vicende e/o i loro scritti,si ha un quadro della desolazione politica italiana e del genio italiano che era tuttavia presente.

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  3. I versi citati sono tratti dal Prologo della Mandragola,vv48 e segg.

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