martedì 23 febbraio 2016

MARCO AURELIO.Ouerou uos 39.

Considerazioni sui Pensieri di Marco Aurelio imperatore-filosofo.

L'autore dei Pensieri appare assai poco disposto ad assolvere se stesso,insoddisfatto com'è sempre del proprio operato e bisognoso di esortarsi,di sollecitarsi,di spronarsi assiduamente verso una morale alta.
Se da un lato Marco Aurelio appare convinto che l'opera e soprattutto il comportamento del filosofo sulla terra non può attingere alla perfezione, specie se il filosofo si trova in una posizione tale da doversi scontrare ogni giorno duramente con la realtà, dall'altro egli appare non meno convinto che il filosofo non può affatto rinunciare a tentare di migliorarsi continuamente. Forse la chiave per intendere una delle figure più note della storia universale è proprio in questa sofferta dicotomia tra reale e ideale,alla ricerca di una ricucitura dove il senso del limite imposto dalla realtà non sia rinuncia e passività, e lo slancio ideale non sia utopia.
Per concludere:      il compendio più aderente alla sua vita spirituale e no,Marco lo dà in Pensieri,IX,29.

           "La causa universale è un torrente: tutto trascina via.E come sono meschini questi omiciattoli che fanno i politici e credono di agire da filosofi! Bambini mocciosi! Uomo che fai tu dunque? Fa' quello che richiede ora la natura. Mettiti all'opera,se ti è concesso, e non guardarti intorno per vedere se qualcuno lo saprà. Non sperare nella Repubblica di Platone,ma accontentati anche del minimo progresso e ritieni che non sia poca cosa anche questo piccolo risultato.
Infatti,chi riuscirà a mutare i principii di costoro( cioè della gente,dei cittadini,dei sudditi)? E se non mutano i principii( in greco dogmata) che altro può esservi se non  schiavitù di gente che si lamenta mentre finge di obbedire?  ( Se gli uomini non si convincono che le disposizioni di chi li dirige non sono corrotte,obbediranno sempre senza convinzione).


Suvvia,citami ora Alessandro il Grande, suo padre Filippo,Demetrio del Falero. Li seguirò, se ben videro che cosa voleva la natura comune a tutti gli esseri e seppero educare se stessi. Ma se non fecero altro che recitare come attori di tragedia( ecco cosa sono i capi di stato ante,nunc et semper), nessuno mi ha condannato a imitarli.
Semplice e modesta è l'opera della filosofia: non cercare di indurmi ad ostentare un atteggiamento volto solo alla propaganda( in greco SEMNOTUFIA).

Prossimo post sui nomi avuti successivamente da Marco.
Ciao ambragiarox.

DOPO I BRANI IN GRECO DEI PENSIERI,CON RELATIVA TRADUZIONE,DOPO LE BELLISSIME CONSIDERAZIONI FINALI SU MARCO E LA SUA OPERA,FINIAMO CON DUE APPENDICI: I NOMI DI MARCO E UNA SENTENZA DELL'IMPERATORE,RIPORTATA IN LINGUA LATINA IN UN ANTICO DIGESTO.

5 commenti:

  1. Il senso del limite imposto dalla realtà non sia passività e rassegnazione... Che uomo e che maestro Marco.

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    1. Leggere e rileggere fino allo sfinimento o all'impararlo a memoria,Pensieri IX,29. La politica è svelata nei suoi perversi meccanismi.Marco dice anche cosa deve essere.

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  2. Il senso del limite imposto dalla realtà non sia passività e rassegnazione... Che uomo e che maestro Marco.

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  3. Degna conclusione,in questo post,del commento sull'opera e sulla persona di Marco Aurelio.
    A voi,Vaio!Stavolta inizia,per fisica,roba buonissima.

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  4. Appunti di fisica che annunciano come ci sia stato un esperimento il cui acronimo fu PAMELA,per cercare antigalassie e altre formazioni speculari alla materia.
    con il successo eventuale di questo esperimento,potremmo cominciare anche a spiegare la materia oscura.
    Vai,Vaio!

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