martedì 16 febbraio 2016

MARCO AURELIO.Ouerou uos 33.

Considerazioni finali su Marco Aurelio Imperatore- filosofo.(continuazione del post precedente).


Marco ironizza su se stesso,come dominatore dei Sarmati ,che ,in quanto uomini  cittadini del Cosmo,non andrebbero aggrediti; eppure egli deve accettare la realtà e il proprio ruolo,perché i Sarmati,da parte non del filosofo ma dell'imperatore che serve la sua patria,vanno combattuti,magari con disgusto e ripugnanza,ma vanno combattuti.
La vita è una guerra,la vita è più simile a una lotta che a una danza,ogni giorno si scontra con una realtà refrattaria o addirittura ostile.
Gli ideali possono essere ben vivi,ma la realtà può respingerli o,per lo meno, ridimensionarli.
Significativa è l'insistenza con la quale Marco ribadisce il concetto stoico che ogni azione va concepita e intrapresa con riserva perché può sopraggiungere un ostacolo esterno insormontabile.
Si può ben dire che del senso dell'OSTACOLO, del limite,del confronto duro e crudele con la realtà siano impregnati i suoi Pensieri.

L'ostacolo è fuori di noi,ma è anche in noi stessi. Marco Aurelio mostra di avere forte il senso della debolezza umana. Assiduamente e strenuamente impegnato a migliorare se stesso seguendo i principii della ragione e della filosofia, sa bene che deve accontentarsi,che la perfezione è pressoché irraggiungibile per un uomo:" Non lasciarti prendere dal disgusto,dall'abbattimento o dallo scoramento se non sempre riesci a compiere ogni azione secondo i retti principii,ma,se hai fallito in qualche cosa, ricomincia da capo e ritieniti soddisfatto se le tue azioni sono per la maggior parte degne di un uomo".(Pensieri,V,9).

Anche un imperatore è un uomo,debole come tutti gli altri,anzi,per certi aspetti, sottoposto a tentazioni più di ogni altro:" Bada di non cesarizzarti,di non immergerti nella porpora,perché di solito avviene così".(Pensieri,VI,30).

"Perché di solito avviene così...".

Certo,se confrontiamo il pensiero con l'azione,la delusione può essere grande,ed anche pienamente legittima; ma l'imperatore non ci ha forse avvertiti,non ci ha forse riferito più di una volta,sia pure con discrezione e quasi con pudore,che la realtà è quella che è, e che non dobbiamo aspettarci mai nulla di ideale in essa?

Continua......

Ciao ambragiarox.

7 commenti:

  1. Nella realtà non c'e mai nulla di ideale...la depresione può nascere dal fatto che uno dà importanza al fatto che c'è sempre distanza immensa tra l'essere che vorremmo e quello che è.

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  2. La vita umana si scontra tutti i giorni con una realtà refrattaria,quando non addirittura ostile...non è quasi mai una danza,ma piuttosto una guerra.

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  3. Tutti i Pensieri sono impregnati del senso dell'ostacolo,del limite; Marco seguendo lo Stoicismo è propenso a pensare che ogni azione intrapresa,vada intrapresa con riserva,perché è sempre possibile che si frapponga un ostacolo insormontabile.

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  4. L'ostacolo è anche interno. Non si deve pretendere di riuscire a fare tutto perfettamente secondo i nostri principi. Marco insegna che bisogna esser soddisfatti se una parte delle nostre azioni sono degne di un uomo o di una donna.

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  5. E se confrontiamo il pensiero con l'azione...che differenza....ma bisogna resistere e vivere!

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  6. Appunti di fisica:si capisce solo che la Natura non ha consultato l'uomo per creare i numeri che reggono l'Universo.
    Vai,Vaio!

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