mercoledì 12 agosto 2015

Ipse scripsit 8 ARISTOTELE Sommario An.Sec.,l.I,cap 2

Nel post 5 di Ipse scripsit ,mentre trascrivevo un passo del capitolo secondo,con testo greco in calce,mi chiedevo se il SOMMARIO presente nella edizione UTET dell'Organon,Analitici Secondi,libro primo cap.2,ci sarebbe stato d'aiuto per capire le righe 13,14,15 del testo greco. 

Lo trascrivo e speriamo bene.


          Cap 2 SOMMARIO.


Si determina la nozione di scienza caratterizzandone il tipo di sapere e l'oggetto. 



Quest'ultimo è la realtà che non può essere diversamente da ciò che è.

 Quanto al tipo di sapere, la scienza e'innanzitutto, conoscenza della causa; in secondo luogo è conoscenza della relazione tra la causa e l'effetto; in terzo luogo, conoscenza della necessità della conclusione.



In quanto conoscenza causale è conoscenza del medio della dimostrazione.


 La dimostrazione è un sillogismo scientifico, e questo viene qui definito come quel sillogismo il cui possesso garantisce, per l'appunto, l'acquisizione della scienza.

 Tale sillogismo, e dunque la conoscenza scientifica, procedono da premesse che sono:1) VERE, ossia corrispondenti a ciò che è( dal momento che non si può conoscere quel che non è);2) PRIME ED IMMEDIATE, ossia indimostrabili( perché, se fossero dimostrabili, non potrebbero conoscersi che in seguito a dimostrazione;ma  sono conosciute senza dimostrazione;dunque sono indimostrabili); 3)ANTERIORI E PIÙ NOTE della conclusione(intendendosi con queste prerogative che esse fanno conoscere non soltanto il significato del termine,ma anche l'esistenza della cosa);4)CAUSA  di essa(giacché fanno conoscere la conclusione,nel suo significato e nella sua esistenza,e di una cosa non si ha conoscenza se non attraverso la causa).



Soffermandosi, in particolare, sul senso di anteriore è più noto, Aristotele pone in chiaro che tali sono per natura e in senso assoluto le cose che più sono distanti dai sensi, mentre per noi sono quelle che maggiormente cadono sotto i sensi.



Ancora: le premesse della scienza, in quanto proposizioni prime e immediate sono PRINCIPI, e si tratta di principi propri rispetto a ciascuna scienza.



Lo Stagirita quindi fa seguire una serie di definizioni intese a precisare la valenza dei termini che sono già entrati o che entreranno a caratterizzare il sapere della scienza. 



La PROPOSIZIONE è una parte dell'enunciazione e si ha quando un solo predicato viene attribuito ad un solo soggetto;

 l'ENUNCIAZIONE è una delle due parti della contraddizione(e cioè l'affermazione o la negazione), la quale costituisce un 'opposizione.

La proposizione è DIALETTICA se assume indifferentemente l'una o l'altra parte dell'enunciazione;

APODITTICA se ne assume una determinata in quanto vera.

Inoltre il principio del sillogismo è una TESI se, oltre che essere indimostrabile, non è indispensabile per l'apprendimento di qualcosa;

 è invece un ASSIOMA se è indispensabile.

La tesi che istituisce il significato di un termine è una DEFINIZIONE, 

quella che stabilisce l'esistenza di qualcosa è un'IPOTESI.



Aristotele fornisce quindi due dimostrazioni dell'istanza che le premesse del sillogismo scientifico devono essere anteriori e più note della conclusione: innanzitutto perché è grazie ad esse che questa è nota, e ciò in forza di cui qualcosa è noto,e'noto in misura maggiore di quel qualcosa.



In secondo luogo perché, se le premesse sono note, ma d'altro canto, quando sono conosciute, la conclusione non lo è ancora, ne consegue che, se non fossero maggiormente note di questa, si avrebbe l'assurdo che ciò che non si conosce è maggiormente o ugualmente noto di ciò che si conosce.

 
Infine Aristotele precisa che non basta, per avere scienza, conoscere i principi ma è necessario conoscere altresi'gli OPPOSTI dei principi ,dai quali procede il sillogismo che conduce ,con la sua conclusione, all'errore contrario.




Magistrale questo riassunto,che mi ha spiegato benissimo le parole di Aristotele...Resta il sassolino del "salto di spiegazione "delle righe 13,14,15 del testo in greco.



Provo a dirne una io:tra chi ha conoscenza scientifica e chi no ,la differenza è che il primo la può spiegare al secondo;ma la può spiegare perché il secondo,anche lui,possiede i principi che ha il primo,il quale se no non la potrebbe spiegare(dimostrare )a nessuno o non a tutti.   

Che ingenuo che sono;ma se non sono nella verità, almeno non smetto di cercarla.




4 commenti:

  1. Mi sembra che il commento della UTET al capitolo secondo del primo libro di Analitica Posteriora,sia più piano e meno problematico dei commenti di Mignucci riportati nei post precedenti. E tanto basta.

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    1. Mi sembra anche che la tua spiegazione delle righe 13,14,15,sia vicinissima alla verità del pensiero di Aristotele.Resta l'amaro per non averla trovata nei commenti "laureati".Ciao a domani,two.

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  2. Appunti di fisica sul modello standard: più tecnici e meno divulgativi...

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  3. Fronte coronavirus di oggi 25 dicembre 2020,venerdì:Natale...non penso di averne mai sentito il senso come quest'anno.
    La famiglia è felice:aver ottenuto ciò è un merito e un obiettivo non da niente.

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