Ode scritta dal Parini,a 66 anni,in cui si celebra la poesia ispiratrice. Ma poi a ben vedere si celebra quel che Parini crede che dia veramente la felicità in terra: l'amore sincero tra sposo e sposa e figli,che lui non ha mai avuto e sempre ha desiderato.
Nelle prime tre strofe sono elencati tipi umani che non avranno mai ispirazione poetica: chi trascura come fosse niente la famiglia per obbedire alla sua avarizia,chi cerca onori pubblici ,pensando di notte agli inganni cui è sfuggito di giorno,e l'homo eroticus.
L'avarizia è dura; l'ambizione rode; i sogni dell'ambizioso sono torbidi;l'amore come puro erotismo è cecità; chi lo pratica è simile a una bestia. Il campo comincia a sgombrarsi da chi non sarà mai toccato dall'ispirazione poetica.
E chi non si sottopone al faticoso ozio cui si sottopone,ad esempio,il Giovin Signore del Giorno,e chi vive fuori dal caos metropolitano. Ognuno la pensi come vuole. Parini la pensava così. E dovere dell'esegeta è quello di spiegare un testo. Dovere di chi lo ha compreso di giudicarlo.
E chi non si sottopone al faticoso ozio cui si sottopone,ad esempio,il Giovin Signore del Giorno,e chi vive fuori dal caos metropolitano. Ognuno la pensi come vuole. Parini la pensava così. E dovere dell'esegeta è quello di spiegare un testo. Dovere di chi lo ha compreso di giudicarlo.
Nell'introduzione la prima parte è un perfetto resoconto del contenuto che si trova nella poesia. Seguono i tanti diversi motivi che Parini fonde sinfonicamente nel testo. Sopra tutti,l'amore e la poesia. Poi come in un testamento suggellato,mette la sua firma,facendo fare il suo nome nientemeno che alla Musa.
Strofe 6:si entra nel vivo di quel che Parini concepisce come prerogative per esser poeta:niente ozi faticosi(ossimoro)che affettano i grandi,niente clamori,ma vita in mezzo alla ritemprante e calma natura.
Appunti di fisica:ogni misurazione di un quanto potrà esser diversa,se pur prevedibile dalla teoria(stocasticità);un quanto conserva in sè tanti stati,di cui se ne rivela uno all'atto della misurazione del quanto. Il quanto non è divisibile ,non ha valori intermedi,ma solo multipli interi di esso. Misurato,rivela anche il suo stato:particella o onda. Misurato da solo,obbedisce al principio di indeterminazione di Heisenberg sulla non precisabile definizione a piacere di posizione e velocità. Vai,Vaio!
Ode scritta dal Parini,a 66 anni,in cui si celebra la poesia ispiratrice. Ma poi a ben vedere si celebra quel che Parini crede che dia veramente la felicità in terra: l'amore sincero tra sposo e sposa e figli,che lui non ha mai avuto e sempre ha desiderato.
RispondiEliminaE la metrica? Ma mi intriga troppo l'amore tra marito e moglie,come fonte di poesia e di felicita'.
EliminaOgni strofa è di tre endecasillabi e un quinario a rima baciata. Ricorda l'ode saffica fatta di tre saffici minori e un adonio più corto dei primi.
RispondiEliminaNelle prime tre strofe sono elencati tipi umani che non avranno mai ispirazione poetica: chi trascura come fosse niente la famiglia per obbedire alla sua avarizia,chi cerca onori pubblici ,pensando di notte agli inganni cui è sfuggito di giorno,e l'homo eroticus.
RispondiEliminaL'avarizia è dura; l'ambizione rode; i sogni dell'ambizioso sono torbidi;l'amore come puro erotismo è cecità; chi lo pratica è simile a una bestia. Il campo comincia a sgombrarsi da chi non sarà mai toccato dall'ispirazione poetica.
RispondiEliminaSe nell'ode c'è tutto questo,me la leggo di sicuro.
EliminaChi gusta o pratica la poesia? Chi è pago di sé e nutre puri affetti e sentimenti semplici.
RispondiEliminaE chi non si sottopone al faticoso ozio cui si sottopone,ad esempio,il Giovin Signore del Giorno,e chi vive fuori dal caos metropolitano. Ognuno la pensi come vuole. Parini la pensava così. E dovere dell'esegeta è quello di spiegare un testo. Dovere di chi lo ha compreso di giudicarlo.
EliminaE chi non si sottopone al faticoso ozio cui si sottopone,ad esempio,il Giovin Signore del Giorno,e chi vive fuori dal caos metropolitano. Ognuno la pensi come vuole. Parini la pensava così. E dovere dell'esegeta è quello di spiegare un testo. Dovere di chi lo ha compreso di giudicarlo.
EliminaNell'introduzione la prima parte è un perfetto resoconto del contenuto che si trova nella poesia.
RispondiEliminaSeguono i tanti diversi motivi che Parini fonde sinfonicamente nel testo.
Sopra tutti,l'amore e la poesia.
Poi come in un testamento suggellato,mette la sua firma,facendo fare il suo nome nientemeno che alla Musa.
Strofe 1: il mercante parte,senza piangere i suoi cari,per lidi lontani e guidato solo dalla terribile avarizia...
RispondiEliminaNon sentirà mai la Musa.
Seconda strofa,chi cerca onori ad ogni costo e di notte architetta inganni che ha temuto tutto il giorno contro di sé,non amerà la Musa.
RispondiEliminaNé gigolo',né escorts,potranno esser amati e quindi ispirati dalla Musa.
RispondiEliminaStrofe 4:Domanda retorica per spiegare chi solo possa capire e imitare le parole della Musa della Poesia.
RispondiEliminaChi non puo' e' gia' stato citato prima.
Strofe 5:ecco la risposta,chi e' in tutto(passioni comprese) moderato e,agiato,piu' altro non chiede.
RispondiEliminaStrofe 6:si entra nel vivo di quel che Parini concepisce come prerogative per esser poeta:niente ozi faticosi(ossimoro)che affettano i grandi,niente clamori,ma vita in mezzo alla ritemprante e calma natura.
RispondiEliminaAppunti di fisica:ogni misurazione di un quanto potrà esser diversa,se pur prevedibile dalla teoria(stocasticità);un quanto conserva in sè tanti stati,di cui se ne rivela uno all'atto della misurazione del quanto.
RispondiEliminaIl quanto non è divisibile ,non ha valori intermedi,ma solo multipli interi di esso.
Misurato,rivela anche il suo stato:particella o onda.
Misurato da solo,obbedisce al principio di indeterminazione di Heisenberg sulla non precisabile definizione a piacere di posizione e velocità.
Vai,Vaio!