Appendice settima,e ultima,alle lezioni su Parini,tenute nel maggio 1978, presso il Liceo Calasanzio di Carcare,nella seconda classe del Liceo classico.
BREVE ACCENNO SULLA FORTUNA CRITICA DI GIUSEPPE PARINI.
(INCISO MIO:POETA SOMMO CHE TUTTI GLI STUDENTI DOVREBBERO CONOSCERE).
La fortuna critica del Parini.
Dopo quello che ha scritto il Foscolo nelle sue due opere,Ultime lettere di Jacopo Ortis (Incontro con Parini)e I Sepolcri,(versi da 51 a 90)abbiamo capito che di grande risonanza fu l'opera di Parini,presso i contemporanei,che espressero ora riserve( P.Verri) ora consensi(C.Gozzi,G Baretti).
In età romantica,quando cambiò completamente lo stile della letteratura,rispetto a quella di fine settecento,ci si soffermò piuttosto sul valore morale della sua figura umana: atteggiamento culminato nel giudizio di F. De Sanctis,secondo il quale in Parini l'uomo vale più dell'artista. Nel 900 si è tornati a insistere sugli aspetti letterari della sua attività, ora considerando Parini come il massimo esponente dell'Arcadia( B.Croce,M.Fubini),ora illustrando gli svolgimenti della sua opera,da una iniziale adesione agli schemi arcadici fino agli esiti ulteriori di tipo illuministico e poi neoclassico.(D.Petrini,W.Binni,N.Sapegno), ora sottolineando le consonanze formali della sua poesia con l'estetica del sensismo(R.Spongano) e quelle ideologiche con l'illuminismo( G.Petronio).
Grande attenzione è stata dedicata,di recente, alla storia della composizione del Giorno,inteso come opera in fieri( L.Carretti,R.Amaturo,D.Isella).
Ciao ambragiarox.